28 MAGGIO 2021: A SEGUITO DELL'OSCURAMENTO DI ALCUNI DATI FONDAMENTALI RELATIVI ALLE CATEGORIE DEI VACCINATI ABBIAMO SOSPESO GLI AGGIORNAMENTI DEL SISTEMA. PER L'APPREZZAMENTO ED IL SUPPORTO RISCOSSI IN QUESTI MESI NON ABBIAMO VOLUTO INTRODURRE MODIFICHE REGRESSIVE ALLA SOLUZIONE, NELLA SPERANZA CHE IL MINISTERO TORNI A DISTRIBUIRE DATI CON LA GIUSTA PROFONDITA' E DETTAGLIO. UN SALUTO.

Nota Metodologica

I dati relativi alle regioni e province italiane sono quelli resi pubblici dal DPC ed aggiornati con cadenza giornaliera. I dati europei sono i dati pubblicati giornalmente dal WHO (OMS). Con la collaborazione della fondazione EBRIS sarà a breve disponibile un osservatorio sull'evoluzione del contagio negli Stati Uniti. L’obiettivo è quello di dare una lettura alternativa e più indicativa dal punto di vista epidemiologico che non il semplice conteggio dei contagi o decessi totali. I valori assoluti sono comunque riportati in alcuni dei reports, ma dove necessario si è cercato di dare una lettura dei dati bilanciata sulla popolazione di riferimento.

I due indicatori principali sono:
  • PREVALENZA: Numero di casi ogni 1000 abitanti
  • INCIDENZA: Nuovi casi sulla popolazione totale o su 1000 abitanti

Sono universalmente riconosciuti e danno un’idea rispettivamente dell’entità del contagio in un dato momento e della variazione del numero dei contagi nel breve (7 giorni) e brevissimo tempo (48 ore).

Oltre a questi abbiamo calcolato i rapporti incrementali delle curve dei contagi nel tempo. Il rapporto incrementale nel breve (7 giorni) e nel brevissimo (48 ore) indica l’angolo della curva dei contagi totali in un dato periodo di tempo. A rapporto incrementale più alto corrisponde un incremento dell’attività di un focolaio del virus. Un rapporto incrementale molto basso o addirittura negativo nel brevissimo (48 ore), se confermato anche nel breve (7 giorni) può indicare l’avvio di una fase calante dell’infezione in una regione o provincia italiana.

La prevalenza riportata dalle statistiche ufficiali è largamente sottostimata, non essendo disponibile uno studio dei casi asintomatici su una popolazione di riferimento larga a sufficienza, se non nella Regione Veneto. Questo vuol dire che i casi su 1000 abitanti potrebbero essere notevolmente più numerosi. A tal proposito si è scelto, almeno per il momento, di non fare analisi sul tasso di letalità, che sarebbero inevitabilmente viziate da un denominatore (totale dei contagi) non corretto.

In assenza di numeri affidabili sulla prevalenza reale nel territorio, abbiamo tentato di stimare quanto attivi siano i focolai nelle regioni italiane mettendo in relazione il numero dei casi positivi in un dato momento con il totale dei guariti o deceduti. Si ritiene infatti che la normale evoluzione del contagio sia o la guarigione o il decesso. L’indicatore quindi tende a 0, valore che potrà essere raggiunto soltanto quando non ci saranno più positivi su un territorio di riferimento. Un valore prossimo ad 1 di questo indicatore potrebbe indicare un focolaio di infezione senza un numero rilevante di nuovi casi di infezione. Questo indicatore non ha validazioni scientifiche note in letteratura e va inteso solo come un tentativo di comprendere l’attività dei diversi focolai del virus nelle regioni italiane.


Brevi istruzioni per l'uso

E' possibile navigare tra i differenti reports utilizzando le frecce del paginatore in basso al centro o cliccando direttamente sui numeri tra le frecce per un menù rapido. Ogni oggetto dei grafici è attivo e può essere cliccato per filtrare i reports. Soffermandosi su un'area si ottengono i valori numerici. Il tasto destro del mouse sulle aree relative alle regioni attiva il drill-through ai reports delle province sottostanti.